KiteGen Stem

Il sistema KiteGen, frutto di anni di ricerca e coperto da oltre 40 brevetti internazionali, mette in atto il semplice principio fisico utilizzato dalla dinamo per produrre energia pulita attraverso una tecnologia altamente sofisticata, dinamica e leggera.

Funzionamento e vantaggi


KiteGen Stem

Vantaggi

• Nessuna emissione di CO2

• Sfruttamento di una fonte energetica illimitata, costante e presente ovunque

• Minimo impatto visivo e ambientale

• Nessuna infrastruttura ad hoc richiesta per l’installazione del macchinario

• Minima dispersione di energia

• Costi di manutenzione contenuti: la gestione interamente al suolo facilita le operazioni e garantisce maggiore sicurezza

• Scalabilità: i siti, farm, vengono progettati in base alle esigenze di produzione energetica

KiteGen Stem

Funzionamento

Una o più ali semirigide, pilotate attraverso un complesso sistema di sensori, attuatori e segnali radio, salgono ad altezze tra i 600 ed i 2000 metri, dove soffiano i forti e costanti venti troposferici. Le ali sono collegate alla stazione a terra tramite funi, realizzate in materiale composito e, per mezzo di esse, esercitano una trazione che aziona gli alternatori posizionati a terra, generando così elettricità. Quando le funi sono interamente srotolate le ali vengono guidate in una configurazione che offre la minima resistenza al vento, e quindi riavvolte, riportando le ali all’altezza minima, per poi ricominciare lo stesso movimento in su ed in giù, come in uno yo-yo. La generazione di energia ed i macchinari che gestiscono l’intero sistema sono a terra, dove vi è una base dalla forma simile ad un igloo, uno stelo lungo circa 20 metri, a cui sono collegati le funi e, all’estremità, l’ala. La base ospita il cuore del sistema: il software gestisce l’intera operazione sulla base di dati ricevuti da una rete di sensori posizionati a bordo dell’ala. In questa maniera le traiettorie di volo possono essere controllate e dirette alla massima produzione di energia, nel rispetto delle specifiche di funzionamento della macchina e garantendo una condizione di assoluta sicurezza. Il ciclo di produzione energetica si articola quindi in due fasi: 1. Fase di generazione: il volo dell’ala nel vento genera una portanza sulle funi, che mette in moto la rotazione di pulegge, tamburi ed alternatori; 2. Fase di recupero: raggiunta l’altezza massima e posta l’ala in condizione di non avere portanza, gli alternatori si comportano da motori, riavvolgendo le funi sino alla quota in cui l’assetto di volo dell’ala viene ripristinato e riprende il ciclo di generazione. Il consumo di energia in questa fase è pari a una frazione minima di quella prodotta durante lo srotolamento.

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